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Pudovkin, Vsevolod Ilarionovič.

Regista e teorico cinematografico sovietico. Dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria, frequentò la scuola di cinema di Mosca, lavorando come sceneggiatore, aiutoregista e attore. Debuttò quindi come regista con il film La febbre degli scacchi, cui seguirono pellicole di notevole importanza per la costruzione delle immagini: La madre (1926), dal romanzo omonimo di M. Gor'kij, che insieme a La corazzata Potëmkin di S.M. Eisenstein diede il via alla nuova era della cinematografia dell'Unione Sovietica; La fine di San Pietroburgo (1927), girata in occasione del decimo anniversario della Rivoluzione d'Ottobre; Tempeste sull'Asia (1928), dove trovarono larga applicazione i principi del “montaggio arbitrario” sostenuti da D. Vertov. Le opere successive non raggiunsero l'elevatezza di queste prime; tra le principali citiamo: La vita è bella (1930), film muto poi sonorizzato; Un caso semplice (1932); Il disertore (1933); La vittoria (1938); Minin e Posgiarski (1939), rievocazione di una lotta del XVII sec. tra Russi e Polacchi; Suvorov (1941), biografia dell'avversario di Napoleone Bonaparte; Festa a Zirmunka (1941), sulla resistenza russa all'invasione tedesca, Gli assassini sono scesi per le vie (1941-42), film di propaganda contro il Fascismo; In nome della patria (1943); L'ammiraglio Nachimov (1946); Žukovskij (1948), biografia del padre dell'aviazione sovietica; Il ritorno di Vasilij Bortnikov (1953), nel quale P. preconizzò il ritorno del cinema sovietico all'indagine intimista e individuale. Noto teorico, in opposizione al “principio dinamico” di Eisenstein, P. difese il “principio epico”, secondo il quale il montaggio serve a formare un'idea per mezzo degli elementi che sorgono dalle singole inquadrature. Con lui, che concepiva il film come “opera collettiva”, l'attore diventò collaboratore del regista, ossia elemento cosciente dei fatti creativi dell'opera cinematografica. Insignito nel 1935 dell'Ordine di Lenin, P. fu uno dei più completi teorici della cinematografia sovietica. Fu inoltre autore di saggi teorici: La sceneggiatura cinematografica e il regista e Il materiale cinematografico (1926), L'attore nel film (1934), Le cinéma soviétique (1949) (Penza 1893 - Mosca 1953).